Pro e Contro del cambiare spesso lavoro | La mia esperienza

Sono indietrissimo con la tabella di marcia del blog, in particolare delle review, ma in questo periodo avevo decisamente voglia di staccare un po’ e tornare a fare un articolo più chiacchiericcio. Per questo motivo oggi voglio parlarvi di quali sono i pro e i contro del cambiare spesso lavoro, secondo quella che è la mia esperienza. Non prendete quindi tutto per oro colato: ognuno di noi è diverso ed ognuno di noi vive i cambiamenti in modo differente dagli altri.

cambiare lavoro

Qualche tempo fa, vi avevo scritto un post su come guadagnare qualche soldo extra mentre si è studenti. In quello stesso post mi sono “aperta” con voi e vi ho raccontato di alcuni dei lavoretti che ho fatto. Non sono tutti, però per cui prima di raccontarvi quali sono stati per me i pro e i contro, vi dico in breve quali sono stati i lavori che ho svolto negli anni.

Ho fatto la commessa in negozio d’abbigliamento femminile. Ho dato ripetizioni di chimica e scienze a studenti di scuola superiore. Ho fatto da baby sitter (a titolo gratuito) per diverse zie negli anni. Sono stata addetta alla vendita diretta per Yves Rocher. Ho lavorato come studente part-time in uno studio dell’università che ho frequentato. Ho svolto attività di tutoraggio per alcuni uffici della stessa università, per i futuri studenti. Ho fatto (e faccio tuttora) la blogger e la supplente di varie discipline alle scuole superiori. Tutti lavori a tempo determinato, tutti in luoghi diversi e che mi hanno messo a contatto con persone diverse.

Contro del cambiare spesso lavoro

Mancanza di stabilità

Direi di iniziare dalle cose negative perché in fin dei conti, sono quelle le cose a cui si pensa quando si tratta di cambiare lavoro di frequente. Ovviamente la prima cosa che salta in mente, specialmente per chi non è proprio piccolissimo, come me, è la mancanza di stabilità economica. Questo spesso si traduce in un ritardo generale nell’affrontare la vita adulta: ritardo nell’acquistare una macchina senza sfruttare i soldini di mamma e papà, ritardo nell’acquistare o fittare una casa dove vivere soli, ritardo nel formare una famiglia.

no money

Negli anni, la mia generazione e quelle successive, sono state spesso additate di essere scansafatiche, bamboccione perché non in grado di andare via dalla casa d’origine. Sappiamo bene, però che la colpa non è esclusivamente nostra, ma dell’ambiente sociale in cui ci troviamo. Non a caso si assiste anche alla fuga di cervelli. Non voglio, però diventare pesantina, per cui passiamo oltre.

I colleghi e il pubblico

I rapporti con i colleghi o l’utenza possono non essere rosa e fiori. Sono una tipa che tendenzialmente riesce ad andare d’accordo con tutti, colleghi e utenza, ma alle volte ci sono delle persone che riescono a mettere a dura prova i miei nervi. Nel mio caso in particolare, mi è capitato di avere a che fare con cascamorti, con veri e propri maleducati e con gente che lavora in maniera approssimativa o in maniera diseguale a seconda di chi si trovava davanti.

rude people

Senza contare poi, che spesso anche l’utenza può dare il peggio di sé, con comportamenti scorretti e maleducati e ti tocca quindi far buon viso a cattivo gioco, se non vuoi rischiare di perdere il lavoro o fare la figura della pazza.

I legami non duraturi

Si deve lasciare andare i luoghi e le persone dove si è stati bene. Proprio per via della mia capacità di andare d’accordo con tutti facilmente, i rapporti che ho costruito negli anni sono stati per lo più positivi. In alcuni casi, sono stati più approfonditi e negli anni si sono mantenuti; in altri si trattava di legami superficiali, ma tuttavia piacevoli. Avendo lavorato e lavorando da pendolare, la maggior parte del tempo, ho visto posti nuovi e belli da scoprire. Di conseguenza, ho anche lasciato il cuore in alcuni posti per via della bellezza e della pace che vi trovavo.

miss that

Pro del cambiare spesso lavoro

Conoscere luoghi e persone nuovi

Ricollegandomi all’ultimo punto dei contro, uno dei pro del cambiare spesso lavoro, è proprio quello di avere l’opportunità di conoscere luoghi e persone nuovi. Siamo animali abitudinari e spesso siamo così legati alla routine, che ci dimentichiamo cosa vuol dire scoprire un posto nuovo, anche se non si è in vacanza. O facciamo difficoltà ad allargare la nostra cerchia di conoscenze e a far entrare individui nuovi nella nostra vita.

Cambiando lavoro spesso, ho avuto l’opportunità di vedere posti nuovi in cui sentirmi comunque “a casa”. Ho cambiato tanti colleghi, alcuni dei quali si sono rivelati delle belle persone e con cui ancora oggi sono in contatto. E anche con l’utenza, mi sono accorta di aver creato dei bei legami.

new people

Mettersi alla prova e migliorarsi

Cambiando spesso lavoro, luoghi, persone con cui lavorare, va da sé che alle volte ci si debba mettere alla prova. Ciò non deve essere visto per forza come un qualcosa di negativo, anzi. Io cerco sempre di vederla nell’ottica del “mi serve per migliorare“. Per farvi capire quello che intendo, vi faccio qualche esempio pratico.

  • Fino a tre anni fa, guidavo solo in aree urbane. Ora guido anche in aree al di fuori della città e in autostrada, nonostante la cosa mi preoccupasse.
  • Ho imparato ad essere paziente, gentile e con il sorriso per 5 ore di fila, anche se avevo i piedi distrutti dalle vesciche e alcune persone mettevano alla prova i miei nervi.
  • Ho imparato a svolgere task di cui non avevo la più pallida idea da dove iniziare.
  • Ho capito che gli utenti a cui mi rivolgo non sono tutti uguali e non hanno tutti le stesse capacità, per cui mi tocca costantemente adeguarmi per rendermi comprensibile.
  • Ho acquisito competenze informatiche e non, che mai mi sarei aspettata prima d’ora.

novità

Capire cosa ci piace o non piace fare

Avendo cambiato lavoro spesso, negli anni mi sono spesso resa conto di cosa mi piace e cosa non mi piace fare. Mi piace ad esempio preparare articoli per il blog, materiale per agevolare le lezioni. Amo quando qualcuno di ostinato, poi mi ringrazia per l’aiuto che gli ho dato ed è riuscito a raggiungere traguardi che non si aspettava.

Al tempo stesso mi sono resa conto che pur sapendo lavorare benissimo da sola, mi trovo bene anche in gruppo purché la leadership sia mia o quasi. E di sicuro preferisco lavorare a contatto con le persone, invece che seduta in un ufficio da sola o a contatto con massimo due persone per 5 ore al giorno. Ho capito che non sono una che ama fare pressing sulla gente, pur di vendere, ma piuttosto cerco di fornire consigli onesti e lasciare che il cliente faccia di testa sua.

Ovviamente ciò non deve rimanere lì, ma queste riflessioni servono sia per costruire un buon curriculum, sia per evitare di proporsi per un lavoro che proprio non fa per noi e di conseguenza ci potrebbe far sentire frustrati.

don't like it


Eccoci giunti alla fine di questo articolo gente! Ripeto, io parlo per esperienza personale e questi per me sono i pro ed i contro del cambiare lavoro spesso. Magari voi che leggete non amate le sfide o conoscere gente/posti nuovi ed è anche giusto così. In fin dei conti ognuno è diverso e ha le proprie preferenze.

E voi quante volte avete cambiato lavoro? Come gestite la situazione e quali sono per voi i pro ed i contro? Fatemi sapere 😉

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10 Risposte a “Pro e Contro del cambiare spesso lavoro | La mia esperienza”

  1. Quanto mi ritrovo in quello che hai scritto! Beh… di lavori ne ho cambiati tanti. Almeno sono a quota 5 (ma sono anziana, dai): da studentessa lavoravo in un call center e la sera e la mattina e pomeriggio facevo uno stage questo mentre ancora frequentavo l’università e cercavo di dare esami. Incubo. Poi ho mollato l’università perché sapevo che studiare lingue orientali non il mezzo giusto per dove volevo arrivare. E da lì lavoro ho lavorato come segretaria di redazione in due case editrici (in una ci sono ritornata) ma la stabilità era zero (contratti a 6 mesi o 1 mese) e sono stata lasciata a casa due volte perché non potevano assumermi. L’ultimo lavoro è arrivato dopo 6 mesi di disoccupazione. Però è vero: impari ad adattarti, diventi una macchina da guerra e… non ti butti giù. La pazienza, l’arrangiarsi, in pratica impari ad essere un jolly. Tutto sommato, nel bene e nel male, sono contenta di tutta la strada… però che fatica!
    In ogni caso, non ti voglio annoiare, ti faccio un grandissimo in bocca al lupo sperando che tu possa stabilizzarti quanto prima o che il blogging ti dia l’opportunità di farlo.

    1. Io pure durante l’università qualcosina ho fatto, però per lo più durante la magistrale perché avevo i corsi quasi solo la mattina e quindi avevo il pomeriggio libero 😀 Immagino che incubo passare da un’attività all’altra… ricordavo avessi fatto qualcosa con le lingue, però non sapevo avessi lasciato. Non mi annoi affatto, anzi è interessante confrontarsi anche su temi che non siano esclusivamente legate al beauty. Purtroppo nel mio caso io ho avuto il mio anno buio tra 2017 e 2018 perché non riuscivo a trovare nulla, zero. L’unico “lavoro” era il blog e per fortuna qualche minima entrata e qualche sfizio mi ha permesso di togliermelo. Se non fosse stato per quello, non so come sarebbe andata… Fortunatamente da giugno 2018 è andato tutto abbastanza in salita, certo tra giugno e ottobre di quell’anno sono andata sempre a singhiozzo, però una volta ingranato il tutto è andata bene. Ho sempre contratti a tempo determinato, ma sono più tranquilla. Ti auguro anche io di stabilizzarti al più presto, un bacione <3

  2. Ciao, rieccomi. Sono tornata a leggere la risposta. Grazie! Magari in questi giorni preparo la domanda da inoltrare agli istituti della zona. Poi chissà, con il tempo spero di avere qualche opportunità, mi piacerebbe davvero tantissimo!

  3. Le esperienze fanno crescere e maturare, soprattutto quelle lavortive. Sarei curiosa di sapere come sei diventata supplente nelle scuole, a me piacerebbe insegnare ma purtroppo non posso accedere ai concorsi specifici so però dell’esistenza della messa a disposizione. Un post di approfondimento sarebbe interessante.

    1. Ciao Sabrina!
      Sì, è vero. Le esperienze lavorative mi hanno fatta crescere tantissimo negli ultimi anni soprattutto. Guarda per quanto riguarda le supplenze non è nulla di difficile. Generalmente c’è la possibilità di entrare nelle graduatorie di un certo tot di scuole ogni 3 anni. Si presenta la domanda presso un istituto, corredata di tutti i dati necessari (dati anagrafici, titoli di studio, eventuali certificazioni e anni di servizio prestati). Io ho iniziato a presentarle praticamente da quando mi sono diplomata, ma in realtà hanno iniziato a convocarmi solo dopo circa 6-7 anni perché inizialmente avevo pochissimi punti. Man mano, grazie alle varie supplenze, i punti sono aumentati e bene o male ora ricevo spesso convocazioni, ma non sempre va bene (nelle graduatorie, spesso ci sono tante persone prima di me che, giustamente, accettano).

  4. Ile grazie per aver condiviso la tua esperienza. Mi sono ritrovata in molti punti del tuo discorso.
    Rispondo alla tua domanda finale. Ho cambiato tre lavori (le ripetizioni a studenti non le conto). Il primo l’ho ottenuto mentre ancora studiavo. Dovevo solo discutere la tesi, avevo finito tutti gli esami e quindi ho accettato un lavoro di ufficio. Nel momento in cui ho firmato il contratto già sapevo che quello non era il lavoro della vita e infatti trascorsi sei mesi ho salutato tutti ma senza avere l’alternativa.
    Dopo qualche settimane ho trovato lavoro in un’azienda del mio paese, ufficio acquisti. Stage che è diventato tempo determinato che poi è diventato indeterminato. Dopo tre anni mi sentivo soffocare, ho capito facendo tutt’altro quello che davvero avrei voluto fare: l’insegnante.
    Mi sono informata sugli esami da recuperare e ho mandato la famosa mad in attesa di una chiamata.
    Oggi ho circa 200 meravigliosi ragazzi ai quali insegno tedesco.
    Chiaramente mi ritroverò disoccupata dal 1 luglio e dovrò ricominciare la ricerca da capo. Ma sono felice

    1. Ciao Linda, grazie a te per questo commento e aver condiviso qui la tua esperienza <3
      Hai fatto una scelta davvero molto coraggiosa, davvero. Non è da tutti e ti dico la verità, avendo un lavoro a tempo indeterminato probabilmente io sarei tra quelli che si fanno tremila problemi a lasciarlo solo perché appunto a tempo indeterminato. Da docente, posso capirti. I miei sono un po' problematici e spesso ne combinano di ogni (non con me, ma con tutti), però come ti riempiono le giornate e come ti fanno sorridere loro, in altri contesti lavorativi non so se se ne trovano. Io pure come te al 1 Luglio sarò disoccupata di nuovo, ma per il momento mi godo quello che riesco a fare senza farmi venire troppa ansia.
      Un abbraccio grande grande :-*

  5. Ciao Ile, anche io come sai ho fatto la spola da un lavoro all’altro spesso buttandomi anche giù come quando per tutta l’estate sono rimasta a casa senza ricevere nessuna chiamata nonostante gli innumerevoli colloqui. Ho fatto lavori che mi piacevano e lavori che non mi piacevano, lavori dove adoravo le colleghe ma non l’ambiente e l’atmosfera creata dai responsabili. Credo che trovare un equilibrio non sia semplice e purtroppo spesso ci sono molte persone (me compresa) ce si accontentano pur di avere una stabilità economica come dici tu.
    Bisogna armarsi di pazienza quella che abbiamo maturato entrambe e andare avanti senza farsi abbattere e senza fare discorsi come i miei depression andante XD

    1. Ciao Vale, capisco bene cosa vuol dire rimanere fermi per mesi. Io l’ho provato sulla mia pelle tra il 2017 ed il 2018 ed è stato un inferno davvero. Credo sia normale: non tutti i lavori possono piacere e quando ci piacciono, anche loro possono avere dei contro, che siano i colleghi/responsabili, gli orari o altro.
      E’ vero, trovare un equilibrio non è semplice, anche perché siamo tutti diversi. Io ho la fortuna, me ne rendo conto, di essere una persona che si adatta facilmente ai cambiamenti sul lavoro. Certo, magari brontolo anche io all’inizio, però nel giro di poco mi adatto e sono a cavallo. Invece c’è gente che fa fatica ad ambientarsi in luoghi nuovi o affrontare nuove mansioni e soffre molto questo genere di cambiamenti.
      Un abbraccione :-*

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