Cosa recuperare su Netflix? Tre idee per questo mese

Torniamo a parlare di Netflix e della moltitudine di cose che potremmo guardare. La scorsa settimana parlando con una ragazza su Instagram, ci siamo accorte entrambe di avere la lista sulla piattaforma piena si serie TV, film e documentari da guardare, ma non avere tempo per farlo. Negli ultimi mesi, però ho cercato di recuperare un po’ di cosette arretrate, per cui oggi vi beccate tre idee per questo mese.

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Serie TV | Guida astrologica per cuori infranti

guida astrologica per cuori infranti
Credits: @cinemaitaliano.info

Quando uscì lo scorso anno, Guida astrologica per cuori infranti, la snobbai moltissimo. Un po’ perché le serie TV italiane non mi fanno impazzire, un po’ perché non avedo idea di cosa aspettarmi. Questo anno, però complici una serie di cose che mi sono capitate negli ultimi mesi, avevo bisogno di leggerezza e mi sono detta “Perché no?!“. Risultato? L’ho divorata in due pomeriggi e ho anche fatto il rewatch… quasi me ne vergogno.

Veniamo al dunque… Di che parla questa serie? Le vicende sono incentrata sulla dolce bilancina Alice Bassi, alla quale sembra proprio non gliene vada una giusta in fatto di amore e in minima parte anche sul lavoro, con una famiglia che sembra non la consideri granché. In suo supporto, in maniera del tutto accidentale, arriva Tio l’astrologo con cui stringe una grande amicizia e che la indirizza a fare scelte che possano fare al caso suo. Non vado oltre perché non vorrei finire con il fare qualche spoiler.

Cosa mi è piaciuto di questa serie TV e perché?!

  • Partiamo dalla durata degli episodi di circa 30 minuti ognuno ed ognuno incentrato su un segno zodiacale, cosa che ho trovato molto carina. Poi ogni episodio è così leggero che passa davvero in un attimo.
  • La protagonista in cui mi sono rivista sotto tanti punti di vista e con cui ho empatizzato tantissimo essendo bilancina anche io. Anche Tio, un gemelli, l’ho collegato ad un paio di gemelli di mia conoscenza con cui ho una bella complicità e che mi spronano quando ne ho bisogno. E mi sono sentita vicina a lei anche quando aveva a che fare con la famiglia, da cui spesso non si sentiva considerata e/o compresa.
  • Gli outfit di Alice, Tio e Paola. Sempre perfettamente studiati ed adattati al personaggio.
  • Il lieto fine. Scontato? Banale? Probabilmente sì, anzi certamente sì. Avevo, però così tanta voglia di leggerezza e cose positive che mi è piaciuta pure la scontezza del finale lieto in cui vissero tutti felici e contenti.

Cosa non mi è piaciuto?

C’è una sola cosa che ho odiato profondamente dalla prima all’ultima puntata di questa serie. Giuro che arrivavo a distrarmi nella visione tanto che mi urtava questa cosa. E non perché gli episodi fossero noiosi, considerato che ne ho fatto un rewatch. Mi riferisco al trucco della protagonista.

Il trucco della bilancina Alice (eccetto quando era un no makeup makeup che in quel caso ho apprezzato) aveva sempre qualche difetto a dir poco evidente. Una volta l’eyeliner messo peggio di come lo metterei io senza lenti a contatto, una volta (anzi quasi ad ogni puntata) il rossetto rosso messo da cani, sbavato, o consumato in alcuni punti.

Giuro che queste cose mi mandavano fuori di testa! Non mi è chiaro se si sia trattato di una cosa fatta di proposito per caratterizzare il personaggio un po’ imbranato, e voglio sperare di sì, anche perché gli altri protagonisti erano sempre truccati in modo impeccabile. Per averci dedicato un sottoparagrafo, pensate a quanto abbia potuto urtarmi…

Docu-serie | 100 Humans

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Credits: @Netflix

Generalmente prediligo i documentari sulla natura e gli animali, devo dire però che 100 Humans mi è piaciuto parecchio. Si tratta di una docu-serie di 8 puntate da circa 30-40 minuti ognuna. I protagonisti di questa docu-serie sono appunto 100 esseri umani di varie età, genere, estrazione sociale che prendono parte a vari tipi di esperimenti per sfatare o confermare alcuni luoghi comuni.

Si va da temi dibattuti da sempre del tipo “sono meglio gli uomini o le donne?“, “cosa troviamo pù attraente?“, “quanto siamo prevenuti?” e via discorrendo. In ogni puntata quindi viene affrontato un tema principale e vengono condotti più esperimenti, con gruppi di controllo e gruppi che dovrebbero confermare l’ipotesi di partenza, proprio come farebbero dei ricercatori.

La cosa che rende ogni puntata più leggera e quindi non annoia lo spettatore, è sicuramente la spontaneità di alcune delle “cavie” ed il fatto che i conduttori non sono scienziati o esperti, bensì persone dello spettacolo. Per non sminuire, però la serietà degli esperimenti condotti ed i temi affrontati, vengono introdotte figure professionali esperte che spiegano il perché dei risultati ottenuti nei vari esperimenti.

Trovo che 100 Humans sia uno show che può mettere d’accordo sia appassionati di documentari, che non appassionati (com’è accaduto con mia sorella). In generale penso che sia valido per quelle persone che per natura hanno una curiosità sana e vivace su tutto quello che le circonda e non riescono magari ad avere un unico interesse.

Serie TV | Crashing

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Credits: @BadTaste

Crashing è una mini serie britannica del 2016 di soli sei episodi della durata di circa mezz’ora ciascuno.  Non ne ho mai sentito parlare qui in Italia, ma mi è uscita fuori tra i suggerimenti di Netflix. Considerato che la serie è ideata e sceneggiata da Phoebe Waller-Bridge, la quale recita anche all’interno della stessa e che avevo già adorato in Fleabag, ho deciso di darle una chance.

Come in Fleabag, non c’è un intro che accompagna lo spettatore, ma ci si ritrova direttamente catapultati nella realtà dei protagonisti. Giovani britannici che si ritrovano ad occupare un vecchio ospedale, tutti molto diversi tra loro e alle prese con la convivenza forzata. Anche i dialoghi sono sulla falsa riga di Fleabag: sfacciati, insoliti ed irriverenti.

Cosa mi è piaciuto di Crashing?

Partiamo dal fatto che sia disponibile solo in inglese e in caso andrebbero utilizzati i sottotitoli. Ho amato vederla in inglese per via dell’accento britannico, che bellezza! Questo per me è già un punto a favore, anche se ammetto che in alcune parti, senza sottotitoli, per me sarebbero state incomprensibili.

La durata degli episodi e i dialoghi rendono questa serie TV così leggera che è impossibile non terminarla nel giro di poco senza annoiarsi. Io ci ho impiegato due pomeriggi e solo perché il primo giorno sono dovuta uscire per delle commissioni.

I personaggi sono ben caratterizzati ed eccetto per qualcuno, è impossibile non affezionarsi ad ognuno di loro. Il mio preferito in assoluto è Sam, con la sua presa di coscienza riguardo il suo orientamento sessuale e la perdita del padre.

Unica nota dolente è il finale aperto, visto la serie consta di una sola stagione. Mentre quasi tutti i protagonisti riescono a risolvere in qualche modo le loro storie, non è ben chiaro cosa accade poi con il triangolo amoroso al centro di tutti gli episodi… O quanto meno noi spettatori possiamo ben immaginarlo, ma io avrei voluto qualche delucidazione in più.

Insomma se state cercando una serie leggera per trascorrere qualche ora e non troppo impegnativa, Crashing fa senza dubbio al caso vostro. Se invece non siete fan di Fleabag, saltate a piè pari, perché potrebbe non piacervi affatto.


Voi cosa state guardando in questo periodo? Abbiamo qualche serie in comune e in caso, siete d’accordo con me? Fatemi sapere nei commenti 😉

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