Cosa mi fa tornare a far visita su un blog?

Eccoci qui con l’ormai consueto appuntamento con l’articolo relativo al mondo del blogging. In particolare oggi voglio raccontarvi cosa mi spinge a tornare a far visita su un blog piuttosto che su un altro. Da fruitrice prima e da blogger poi, ho sviluppato delle mie preferenze. Non a caso la lista dei blog consigliati è in continuo aggiornamento. Un po’ perché ne scopro di nuovi e meritevoli, un po’ perché alcuni mi sono scaduti o sono stati totalmente abbandonati dai padroni di casa. In generale comunque, i blog a cui faccio visita più frequentemente hanno tutti delle caratteristiche che, nel tempo, ho cercato di far mie a mia volta. E in questo post vi racconto quali sono!

Grafica pulita e non confusionaria

Mi possono dire quello che vogliono, ma la grafica è fondamentale. E’ un po’ come con gli abiti: l’abito non fa il monaco, ma una buona prima impressione di sicuro male non fa. Se sto facendo una ricerca online e mi imbatto in un sito o un blog confusionario, super colorato, con cursori glitterati e chi più ne ha più ne metta, mi vien voglia di fuggire all’istante. E’ ovvio che se ho bisogno di un’informazione una lettura la faccio e magari resto anche colpita dal modo di scrivere di quella persona e decido di dare una seconda possibilità, però tra un sito tra una grafica pulita ed uno uscito direttamente da Caoslandia, è ovvio che preferirò il primo.

Ciò non vuol dire che bisogna rinunciare al colore. Semplicemente il colore va dosato e va saputo scegliere e non se ne deve scegliere solo uno (oltre al bianco e nero), ma è bene non superare i due o tre. L’effetto arcobaleno anche no. Soprattutto ora che la comunicazione è sempre più veloce e spesso da mobile, non è necessario inserire troppi widget nelle barre laterali ed in quella inferiore. Il fulcro del sito sono i contenuti, non i fronzoli. Quelli non fanno altro che distrarre dal contenuto che è quello per cui un blogger lavora poi.

Testi curati e lingua comprensibile

Siamo umani e la maggior parte di noi, non ha una figura esterna e retribuita che ci controlli che gli articoli non contengano errori. L’errore dovuto alla fretta ed alla distrazione è più che comprensibile e sono io la prima a commetterli. Il problema è quando gli errori sono una prassi e spesso sono errori grammaticali non indifferenti. Se vedo una “o” invece di un “ho” dove è necessario il verbo avere o un congiuntivo sbagliato, non riesco a sorvolarci. O meglio, la prima volta lo prendo per un errore di distrazione, la seconda pure, ma alla terza no. Poi con i motori di ricerca a disposizione ed il segnalatore di errori presente mentre si scrive, se vengono i dubbi, si fa presto a toglierseli.

Spesso anche su Instagram leggo commenti totalmente sgrammaticati e mi sanguinano gli occhi. E se qualcuno lo fa notare (io non sono di quelle persone che lo fa per questioni di tatto), spesso si attira le peggiori offese o si sente dare del/la “maestrino/a“. A volte ho letto anche gente giustificarsi scrivendo “E’ il concetto ad essere importante, non la grammatica“. A me viene da dire sì, ma fino ad un certo punto. Specialmente perché siamo in un periodo storico in cui i ragazzi hanno un vocabolario ridotto ai minimi storici in Italia.

Foto e contenuti di qualità

Con foto e contenuti di qualità, non intendo la perfezione, sia chiaro. Quello che intendo è che una foto ben illuminata, anche senza fronzoli, ma studiata ed un testo chiaro e completo sono sicuramente meglio di una foto buia e di un testo sintetico e magari scritto male. Alcuni tirano fuori la scusa di non avere la reflex per fare belle foto, ma questa è una scusa che poteva reggere fino a qualche anno fa. Ora come ora con gli smartphone che ci sono, fare foto decenti è possibile. E poi si può sempre crescere e migliorare. Io stessa sono la prima a non essere ancora soddisfatta delle foto che faccio. E anche per i testi vale la stessa cosa: più dettagliati e curati sono, più mi viene voglia di tornare a far visita ad un sito/blog. Per di più i motori di ricerca valutano positivamente testi con più di 3000 parole.

Un altro dettaglio rilevante quando si vogliono creare contenuti di qualità sono i sottotitoli che aiutano il visitatore nella lettura. Io stessa ancora sto rieditando vecchi articoli per renderli più scorrevoli introducendo sottotitoli e creando paragrafi più brevi. Non sempre mi riesce, è normale, però si fa quel che si può.

Il tono di chi scrive

Come nella vita reale, anche online esistono le “antipatie a pelle” è inutile dire che non sia vero. Sicuramente non è giusto boicottare a prescindere una persona solo perché non suscita immediatamente simpatia. Io stessa qualche anno fa mi sono trovata a stimare i contenuti di alcune persone che non reputavo tra le più simpatiche. Ovviamente la percezione di simpatia/antipatia non ce l’ho vedendo una foto del blogger, ma dal modo in cui scrive e si pone con i lettori/brand. E’ arrogante? E’ un so tutto io? E’ uno di quelli che “la mia parola è sacra e se non la pensi come me ti blocco anche se stai esponendo il tuo parere in modo educato”? Oppure è una persona affabile, che scrive anche in toni spiritosi e si mostra sempre disponibile ed aperto al dialogo?

Per me quelli che si mostrano disponibili ed autoironici, oltre che competenti, hanno una marcia in più. Mi invogliano proprio a tornare a leggere ciò che scrivono. Leggo con piacere anche se scrivono cose che magari mi interessano meno. Vi sembra strano? Voi preferite frequentare gente simpatica e disponibile o gente spocchiosa?

L’onestà

Per quel che riguarda l’onestà, è ovvio che non si potrà avere mai la certezza al 100%, però ad esempio già il fatto di dichiarare se si sta facendo una collaborazione o una collaborazione sponsorizzata è già una gran cosa. Se poi mi rendo conto che anche in caso di collaborazione, il/la blogger riesce a mantenere la propria obiettività tanto meglio. Poi non è che se io acquisto il prodotto X che ha recensito Pinco Pallo e mi trovo male, ne faccio un dramma. Sono consapevole che non siamo tutti uguali e che i parametri di giudizio spesso non siano gli stessi.

Quelli di cui diffido per lo più sono quelli che parlano benissimo di ogni prodotto che ricevono. Ultimamente poi, bisogna fare anche più attenzione perché sempre più spesso ci sono persone che acquistano intere collezioni di alcuni brand italiani e ne parlano in maniera entusiasta solo nella speranza di essere notati dal brand e collaborare. Vi vedo!

Chi risponde

Quando parlo di disponibilità, parlo anche di chi risponde o meno ai commenti/messaggi che riceve. Se io passo sul tuo blog a commentare, magari ponendo anche delle domande e non ricevo risposta, mi passa la voglia in primis di scriverti ancora. Con il tempo, mi passa anche la voglia di venirti a leggere se non quando “strettamente necessario” (cioè mi servono informazioni specifiche). In questo ambiente, come in generale nella vita, tutti siamo utili, ma nessuno indispensabile. E questo alcuni sembrano averlo un po’ perso di vista con l’aumento del seguito che hanno avuto. Posso anche comprendere la risposta con ritardo, ma ad esempio non tollero l’assenza di risposta o cenno di lettura del messaggio su social come Instagram se poi becco la persona in questione a fare decine di storie ogni giorno.


Ok gente! Questi erano i punti principali. Voi che caratteristiche cercate in un blog? Quali sono i vostri blog di fiducia e perché? Cosa vi spinge a ritornare in un blog piuttosto che in un altro? Fatemi sapere 😉

Vuoi rimanere aggiornato sui post e scoprire altro su me e quello che mi passa per la testa? Allora segui la pagina Facebook del blog oppure attiva le notifiche push 😉

13 Risposte a “Cosa mi fa tornare a far visita su un blog?”

  1. Ciao Ile! Concordo anche io con te! Torno sempre con molto piacere nei blog ben scritti, con foto pulite e ben fatte ma soprattutto quando la persona è disponibile e risponde ai commenti. Per quanto riguarda la sensazione a pelle, purtroppo, ci son diverse blogger brave ma che non seguo perchè si atteggiano un pochino tanto e non sempre ti degnano di risposta quindi non ho piacere a tornare da loro. Altra cosa, fondamentale, che mi fa tornare è l’onestà…Mi piace la blogger che scrive recensioni dettagliate e ben scritte perchè ti fa capire che ha provato il prodotto e sa di cosa sta parlando . Non mi piace molto leggere recensioni di tre righe buttate li tanto per fare…Per quanto riguarda i blog di fiducia ne ho diversi ma amo anche scoprirne di nuovi ^_*! Un bacione

    1. Ciao Cinzia!
      Come dicono alcuni “Ordine fisico, ordine mentale” o il contrario… Insomma hai capito 😉
      Le risposte sono importanti, specialmente se qualcuno ti pone una domanda. Le simpatie/antipatie ci saranno sempre ovunque, anche se cerco di limitarmi molto e non farmi influenzare da queste cose. Nel senso che, se X che mi sta sulle balls, scrive un articolo che reputo interessante, gliene do pienamente atto; è una cosa che cerco di fare sempre in tutti gli ambiti della mia vita e che tutti dovremmo imparare a fare. Per esempio io non tollero quando tra donne ci si dà della poco di buono solo perché una a pelle sta antipatica o magari perché ha più successo (che poi anche ammesso che si tratti di una donna che cambia frequentemente partner, saranno fatti suoi 😀 ).
      Vero, i dettagli sono importanti; limitarsi a dire “mi è piaciuto/non mi è piaciuto” non equivale ad una review, servono delle spiegazioni.
      Quello anche io, anzi sono sempre felice di poter scovare nuovi blog fatti come si deve, specie perché ormai sbucano con meno frequenza!
      Un bacio :-*

  2. Io ho bisogno di unicità.. Stesso che fa fuori uguali ad altre perché “vanno di moda” e resterei ci scrive senza personalità… Se voglio parole leggo altro, se voglio carattere.,leggo un blog.
    Peccato che il 90% delle blogger brave non scrive più 🙁
    Poi certo è che il fattore “simpatia a pelle” è fondamentale… E purtroppo ci sono blogger brave ma acide peggio di un limone :/

    1. Verissimo! Un sacco di ragazze in gamba hanno abbandonato e la cosa mi dispiace un sacco. Anche il fatto che bene o male tutti parlino in contemporanea delle stesse uscite, senza aggiungere il proprio tocco personale…
      Ammazza se ce ne sono XD

  3. Potrei scrivere e sottoscrivere questo post!
    Penso che la cura e la qualità si impari col tempo e ci vuole un po’ prima di imbroccare e migliorare, ma ci vuole interesse ed impegno a farlo!
    Anche io comunque evito i blogger dove tutto è sempre bello, ancora di più se hanno ricevuto i prodotti…. Ma l’affidabilità e l’onestà si capisce sempre nel lungo periodo!
    Baci

    1. Sicuramente ci vuole tempo. Se penso ai primissimi post che pubblicavo mi vergogno XD e so che ancora posso fare di meglio…
      E’ vero purtroppo ci vuole tempo per capire di chi ci si può fidare. Io in generale sono comunque per il leggere quante più opinioni possibili, in modo da farmi un’idea completa quando cerco informazioni su un prodotto, proprio per evitare di beccare sole 😀
      Buon inizio di settimana Pier 🙂

  4. Concordo perfettamente su tutti i punti! Io seguo principalmente blog dai contenuti interessanti, dalla grafica pulita e piacevole e che dimostrano che per il loro il blogging é un misto di passione e lavoro. Mi infastidisce molto quando in una sezione beauty trovo solo articolo sponsorizzati, anche negli archivi più vecchi.

    Io so che devo migliorare molto nella tempestività alla risposta dei commenti, che dovrei approvare solo quando ho il tempo di rispondere in modo sensato Devo ritagliarmi nella giornata per rispondere e interagire, un po’ come provo a fare su Instagram.

    Ultima osservazione che mi spinge a tornare in un blog, é quello che mi ha comunicato: se ho trovato utili le review, se i printable che ho scaricato mi sono serviti e se, iscrivendomi alla newsletter, non sono stata bombardata di notifiche di cose inutili. Complimenti Ile per questo articolo super interessante!

    1. Ciao Ale!
      Ma si infatti, solo articoli sponsorizzati è bruttino da vedere. Non per la professionalità in sé, perché appunto c’è comunque gente che si comporta onestamente, ma proprio perché se si ha a cuore questo “lavoro” si investono anche soldi acquistando e provando prodotti di tasca propria per parlarne sul blog.
      Ma la questione della tempestività io posso anche capirla. Io stessa a volte rispondo ai commenti anche uno o due giorni dopo se sono troppo occupata. Siamo umani. Quello che io non tollero, come dicevo a Valentina, è che c’è gente che magari giornalmente pubblica fino a 20 storie, però non trova un minuto di tempo per rispondere o dare un cenno di lettura su Instagram. Quella è una cosa che a me infastidisce tanto ad esempio.
      La questione della newsletter è un po’ ostica in effetti. Io ancora non l’ho creata, ma vorrei visto che ormai il blog ha 4 anni, però dovrei trovare il tempo di studiarmi bene come crearla e renderla interessante e non una rottura per gli utenti.
      Grazie mille Ale *_* sono troppo contenta che ti sia piaciuto :-*

  5. Ciao!! Concordo in pieno con te, in particolare sul dare delle opinioni oneste sui prodotti! Sia che vengano inviati o meno, bisogna dare sempre opinione oneste 😉 bell’articolo!

  6. Ciao Ile! <3
    Come sempre per questa serie proponi argomenti interessanti.
    Ti dirò, per quel che mi riguarda la grafica e la qualità dei contenuti è importante sì anche per me. Però (ritorniamo sempre a girare sullo stesso discorso XD) alle volte per alcune aziende non è così.
    Vedo blog straripanti di fuxia, glitter dall'header ai credits e widget di ogni genere nella sidebar e poi arrivano loro le tanto agognate box. 😀
    Una cosa pressochè fondamentale ritengo sia come dici tu la risposta al commento, il feedback dell'autore, che sa e nota che sei passato (ricambiato o meno) fa sempre piacere. Personalmente ho smesso di commentare blog che non davano cenno di vita manco per sbaglio.

    1. Ciao Vale :-*
      Grazie! Sono contenta che stiate apprezzando la serie dedicata al blogging. Non credevo l’avreste apprezzata così tanto <3
      Ahahah Vale mi fai morire. Ti dirò anche io resto perplessa quando vedo certe scelte di marketing, ma spesso o sono alcune/i blogger ad essere fin troppo sfacciati (sia con le aziende che con i gruppi follow eccetera che consente loro di raggiungere numeri alti) o, purtroppo, sono i pr a non fare i dovuti controlli e quindi inviano nella speranza del "purché se ne parli".
      Verissimo! Io cerco sempre di rispondere in tempi ragionevoli. E' ovvio che poi la vita al di fuori del blog a volte ritardi la cosa. Ci sta, non siamo robot. Quello che non sopporto io, specialmente su IG, è vedere gente che pubblica magari 20 storie al giorno, ma non ha un minuto per rispondere ad un messaggio o di lasciare un segno di aver letto. Quella per me è ingratitudine, punto.
      Io idem, li leggo se trovo che abbiano proposto un argomento interessante, ma non mi sento più di commentare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.